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Prophecies of Daniel

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Le profezie
di Daniele
con Mark McMillion

Sogni e visioni di Daniele

Nei suoi sogni e nelle sue visioni il profeta Daniele vide scene sorprendenti del futuro del mondo. In questa serie di video, dedicati alle profezie di Daniele, ho cercato di ricreare visualmente quello che vide Daniele e di spiegarlo  secondo l’interpretazione generalmente accettata da secoli dagli studiosi di profezia biblica.

La moltitudine e i discepoli

Ott 4, 2019 · by Mark McMillion · In: Uncategorized

Matteo 5, 1 dice: “Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli”. Ora potresti dire: “Cosa c’è da imparare in quel versetto?” Bene, c’è qualcosa. Per qual motivo Gesù lasciò la moltitudine quando aveva tutte quelle persone con cui parlare? Tutte quelle persone lo seguirono sulla montagna per ascoltare il sermone più famoso del mondo? Perché non dice che la moltitudine venne da Lui? C’è qualcosa di significativo quando si precisa che quelli che seguirono Gesù sulla montagna erano suoi discepoli?

Con una breve e superficiale lettura di quel versetto, non sembrerebbe esserci nulla da imparare. Ma uno sguardo più profondo rivela un messaggio significativo. Ci sono state moltitudini che hanno provato un leggero interesse verso Gesù, ma pochi l’hanno compreso,  accettato e seguito su per la montagna. Non è stato solo qui in Matteo 5, all’inizio de “Il sermone sul monte”, che è emersa una differenza tra i vari circoli concentrici dei seguaci di Gesù. Qui, solo i suoi discepoli lo seguirono su per la montagna.

Nel capitolo 6 di Giovanni, Gesù sfamò miracolosamente la moltitudine. Ci viene detto che si trovavano lì “5000 uomini”, quindi possiamo presumere che ce ne fossero anche molti di più. Dopo aver diviso 5 pani e 2 pesci per sfamare tutte quelle persone, si legge che Gesù comprese che c’erano alcuni fra la moltitudine che in quel momento lo avrebbero “preso con la forza per farlo re”. (Giovanni 6, 15) E il giorno seguente un buon numero di quelle stesse persone lo seguirono fino alla destinazione seguente, viaggiando tutta la notte con lui.

Non sembra che a Gesù andasse particolarmente a genio avere al suo seguito una moltitudine di gente in cerca di emozioni forti. Alla fine disse a quelle persone, che sarebbero venute a vederlo il giorno dopo:  “Se non mangiate la mia carne e bevete il mio sangue, non avrete in voi la vita”. (Giovanni 6, 53) Lo disse davvero. E quando fu chiaro che era molto più di quanto la maggior parte di loro riuscisse a capire, continuò a dirlo.

Quindi la Bibbia dice: “Da quel momento molti dei Suoi discepoli tornarono indietro e non camminarono più con Lui.” (Giovanni 6, 66) Sembra che avesse perso quasi tutto il suo seguito in quel momento, tutti tranne i Suoi 12 discepoli più vicini e forse qualche altro. E qualcuno potrebbe dire:

“Qual è il punto? Pensavo che Gesù fosse davvero un bravo ragazzo che andava dappertutto a fare cose carine e mostrare amore a tutti? Non voleva che tutti credessero in Lui e Lo seguissero?”

Forse è questo il punto. A quanto pare può esserci una grande differenza tra credere in Gesù e seguirlo. Sembrava esserci un sacco di gente a quel tempo che trovava Gesù interessante e forse credevano persino in lui, in una certa misura. Ma pochissime persone finivano col seguirlo veramente. Dopo tutto ciò che aveva fatto, tutto ciò che aveva guarito e tutti i miracoli che i suoi connazionali avevano visto durante i suoi 3 anni e mezzo di ministero, si legge che c’erano solo 120 discepoli nella stanza superiore di Gerusalemme nel giorno di Pentecoste, quando Dio riversò lo Spirito Santo. (Atti 1, 15)

Quindi, moltitudini o discepoli. E non è lo stesso oggi? Grazie a Dio che è rimasta un po’ di fede in giro, in questo infernale e demoniaco mondo in cui viviamo ora. Ma, di tutte le persone che dicono di credere in Dio, o che si definiscono cristiani, quante di queste sono praticamente come la “moltitudine” dei giorni di Gesù e quante sono realmente quelle che possono essere riconosciute come “discepoli”.

In Atti 11 si afferma che “i discepoli furono inizialmente chiamati cristiani ad Antiochia”. (Atti 11, 26) All’inizio del cristianesimo, un cristiano era discepolo. Ciò significa un seguace dell’insegnamento. Erano seguaci, non solo credenti casuali. Come Pietro nel capitolo 10 degli Atti, erano obbedivano la guida di Dio, non importa quanto a volte sembrasse una pazzia. Se c’è mai stato un esempio di come seguire lo Spirito Santo potesse provocare un cambiamento storico per tutta la terra, il capitolo 10 degli Atti lo contiene.

Il Signore però ama la moltitudine. Molte persone “seguono da lontano” (Matteo 26, 58), come ha fatto anche Pietro a un certo punto. Ma sono sicuro che il suo desiderio è che chiunque voglia o possa lo segua su per la montagna, per ascoltare le sue inestimabili parole e lasciare la valle della nostra routine mondana. Gesù disse che “il raccolto è abbondante ma i lavoratori sono pochi” (Matteo 9, 37). Ed è certamente lo stesso oggi. I “credenti” della moltitudine sono numerosi, ma i “discepoli”, i veri seguaci e quelli che obbediscono sembrano a volte essere pochi.

[Potete trovare questo articolo qui: https://markmcmillion.com/the-multitude-and-the-disciples/

Il Natale e profezie

Set 16, 2019 · by Mark McMillion · In: Uncategorized

Nessun altro evento risalente a 2000 anni fa cattura l’attenzione come il Natale e la nascita di Gesù. D’altra parte, qualcuno potrebbe dire del Natale: “No, di nuovo?” Oppure: “Un’adolescente, non sposata, ha partorito un bimbo in una stalla e usciamo tutti fuori di testa?”

C’è però un particolare, nella storia del Natale, che viene quasi sempre tralasciato e che era invece importantissimo per chi ne aveva sentito parlare per la prima volta ai tempi dell’antica Israele. “Cioè?”– chiederai. Semplicemente che il Natale fu profetizzato: un particolare importante e praticamente sconosciuto. Proverò a spiegarlo.

Per quanto siano in molti a criticare il Natale, questa festa ha permesso che gli eventi circostanti la nascita di Gesù venissero conosciuti in lungo e in largo e celebrati annualmente, da 2000 anni a questa parte. In tutto il mondo, cristiani o no, si sa che Gesù nacque a Betlemme.  Potresti essere un ragazzino in Baluchistan, o in una Yeshiva (scuola ebraica) a Brooklyn, ma se chiedi al tuo insegnante: “Ma cos’è mai questo Natale?” probabilmente sarà in grado di rispondere.

Ma quasi nessuno sa l’importanza del fatto che Gesù sia nato a Betlemme, tantomeno le circostanze in cui si trovò sua madre Maria. Tutto questo perché la profezia biblica adempiuta è diventata un fenomeno sconosciuto nella nostra epoca illuminata. C’è forse stato un complotto o un’insabbiatura intenzionale per rimuovere la profezia biblica dalla nostra conoscenza? Non penso sia andata proprio così. Tuttavia il semplice adempimento delle profezie è una delle prove più grandi di un Dio soprannaturale che ha un piano per l’umanità e che sta guidando gli eventi verso una resa finale dei conti fra la Luce e l’Oscurità.

“Benissimo, Mark, ma cosa fu profetizzato riguardo il Natale?”

Prima di tutto, fu predetto specificatamente da Dio, attraverso la bocca del profeta Michea, che Betlemme sarebbe stata il luogo natale del Re dei Giudei, oltre 700 anni prima della nascita di Gesù. Si dice in Michea 5,2 (è Dio che qui si rivolge alla città di Betlemme): “E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue  origini sono dall’antichità, dai giorni più remote”.

Gli Ebrei del tempo di Gesù sapevano esattamente cosa questo significasse e cercarono perfino di usarlo per provare che Gesù non era il Messia. Gesù è nato a Betlemme ma è cresciuto a Nazaret. Infatti gli Ebrei increduli sapevano che Gesù veniva da Nazaret e dissero: “Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?” (Gio 7,42) Ma Cristo non veniva dalla città di Betlemme; era semplicemente nato lì ma era cresciuto a Nazaret. Penso che coloro che cercavano di usare questo argomento contro Gesù non si fossero documentati a dovere.

Cosa significa “dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide ?” Di nuovo, questo dato era significativo soprattutto per la gente di 2000 anni fa, ma per noi ora non vuol dire niente. Il Messia che gli Ebrei attendevano doveva essere un diretto discendente di re Davide, il più grande re di Israele. E, come abbiamo letto, il Messia doveva venire da Betlemme. Ora, 2000 anni dopo, la gente ancora sa che Gesù era nato a Betlemme, ma il significato di questa informazione è stato cancellato dalla storia.

Fu predetto e profetizzato e ogni ebreo di quei tempi lo sapeva! Sapevano anche che il Messia doveva essere un discendente di re Davide. Gesù era un discendente fisico di Davide? Assolutamente sì. Il vangelo di Luca, dal versetto 3, 23 al versetto 3, 38, fa risalire il lignaggio della “Vergine Maria” direttamente a re Davide.

E quella storia sulla “vergine Maria”? Per favore, concedetemelo…anche questa fu profetizzata! Fu predetto che il Messia sarebbe nato da una vergine. Isaia 7,14 dice: “Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.” E Emmanuele significa: “Dio con noi.” (Matteo 1,23)

Il Messia che ogni Ebreo di quei tempi aspettava sarebbe nato a Betlemme, della stirpe di Davide e partorito da una vergine. Ecco perché il Natale è così importante, perché Gesù non era un bimbo qualsiasi partorito da un’adolescente non sposata. Era ed è il Messia promesso ad Israele.

E c’è di più. Il mondo romano di quei tempi sapeva già che un Re degli Ebrei stava per nascere perché le profezie di Daniele erano conosciute in una certa misura nel mondo di allora. Si trovano antichi scritti romani  che rivelano che si sapeva che Roma era il “quarto regno” (Daniele 2,40 e 7,23) e che in quel tempo Dio avrebbe fatto sorgere “un regno che non sarà mai distrutto”. (Daniele 2:44)

Se il vostro Natale si è ridotto a un pasto veloce da fast food, se l’ingrediente della profezia adempiuta è stato eliminato dal vostro pasto spirituale, allora senz’altro non state ricevendo quello che conteneva all’inizio. Mi amareggia vedere quanto spiritualmente debole e malnutrita sia diventata la gente della nostra epoca, perché ha perso la conoscenza del grande potere di Dio e della sua disponibilità di predire eventi chiavi della nostra esistenza  e del nostro futuro qui in questo mondo. Il Natale non è stato solo un fatto storico; è stato uno degli eventi maggiormente predetti nella storia dell’umanità. Purtroppo è praticamente andato tutto perso.

Vi auguro un felice Natale, ma spero anche che “cresciate nella grazia e nella conoscenza” (II Pietro 3,18) e che veniate  “rafforzati nell’uomo interiore” (Efesini 3,16) tramite il potere della verità e della Parola di Dio, valori per la gran parte così lontani e sconosciuti a noi che viviamo in questi tempi. Che Dio ci aiuti tutti! Buon Natale!

Questo articolo si può trovare in inglese cliccando qui: https://markmcmillion.com/christmas-and-prophecy/

 

Italian video “Il libro di Daniele -secondo capitolo”

Giu 15, 2017 · by Mark McMillion · In: Senza categoria

I’ve completed the Italian version of the Daniel chapter 2 video. Daniel Chapter 2 is the briefest, most concise picture of the history and future of the world in the entire Bible. I’ve found it to be the easiest way to introduce beginners to the phenomenon of fulfilled prophecy. The next video being worked on is the Hungarian version of Daniel chapter 2. My hope is to have that out in 10 days to two weeks.

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